All'amore. La morte di Cartesio
Il primo appuntamento per Note Oliveriane 2021 ci porta ad indagare su un grande enigma della storia
Anche per l’estate 2021, l’Ente Olivieri organizza la rassegna Note Oliveriane, giunta ormai alla sua quarta edizione.
Il programma di quest’anno, che prevede quattro appuntamenti dal 15 luglio al 5 settembre, spazia, come da consuetudine, dalla musica antica alla musica contemporanea e pop, con un accenno alle testimonianze meno note dell’antica storia musicale pesarese e un omaggio alla memoria di Napoleone Bonaparte nel duecentesimo della sua scomparsa.
PROGRAMMA
15 luglio 2021 – Cortile della Biblioteca Oliveriana
All’Amore. La morte di Cartesio
Musica di Sigismondo D’India, Bartolomeo Barbarino, Francesco Cavalli, Barbara Strozzi, Claudio Monteverdi
Pamela Lucciarini, voce e clavicembalo – Guido Barbieri, drammaturgia e narrazione
La morte di Cartesio, avvenuta nel 1650, è ancora oggi, un enigma irrisolvibile. La causa principale sarebbe, secondo le biografie ufficiali, una banale polmonite contratta a Stoccolma, dove il filosofo si trovava per impartire una serie di lezioni private di etica e di morale a Cristina di Svezia. Ma recentemente uno studioso tedesco ha messo in luce una verità ben più complessa: René Descartes sarebbe stato in realtà avvelenato da un emissario di Papa Innocenzo X, preoccupato che il suo pensiero “eretico” distogliesse la regina dal proposito di convertirsi al cattolicesimo. Comunque siano andate le cose un dato è certo: l’oggetto principale delle conversazioni tra il filosofo e Cristina è stato senza dubbio, durante il gelido inverno svedese, un breve trattato pubblicato l’anno precedente: Les passions de l’âme. Un tentativo tanto ingegnoso quanto azzardato di ricondurre le sei principali passioni umane (Odio, Amore, Gioia, Tristezza, Desiderio e Meraviglia) a cause puramente biologiche: non frutto della mente, dunque, né dell’anima, bensì del corpo. Un contributo anomalo e trasgressivo alla “Poetica degli Affetti” che sin dal Cinquecento poeti e musicisti hanno costantemente agito e praticato. “All’amore”, concepito a quattro mani da Pamela Lucciarini e Guido Barbieri, è dunque per un verso la ricostruzione del “giallo storico” che circonda la morte di Cartesio, per l’altro una indagine squisitamente musicale su una delle sei passioni primarie catalogate dal suo trattato: l’Amore.
22 luglio – Cortile della Biblioteca Oliveriana
Le avventure musicali del Cav. Vincenzo degli Abati Olivieri, nobile pesarese
con Maria Chiara Mazzi – interventi musicali di Willem Peerik, clavicembalo
In collaborazione con “Musicae Amoeni Loci”
Come uscire dall’ombra, un po’ ingombrante, del celebre e colto zio Annibale? Il giovane Vincenzo non ha dubbi: dedicandosi ad una disciplina che allo zio sembra non interessate più di tanto: la musica. Ma Vincenzo non ha alcuna intenzione di essere uno di quei nobili che praticano la musica per passatempo:
seguirà la sua passione e diventerà ‘professore’ nell’arte dei suoni! Quale strada deciderà di percorrere per raggiungere il suo obiettivo? Ci riuscirà? Ripercorreremo in questa conversazione con musica la sua avventurosa corsa ad ostacoli.
29 luglio – Giardino Riz Ortolani
Domenico Modugno. Il padre dei cantautori italiani
di Enzo Vecchiarelli
Enzo Vecchiarelli – chitarra, canto e letture
Claudio Tombini letture e canto
Massimiliano Poderi violino
Bramante Sartori ricerca iconografica e proiezioni
Domenico Modugno è il padre dei cantautori italiani, autore-interprete tra i più grandi d’Europa. Innovatore in termini formali e di linguaggio, è l’iniziatore di una linea cantautorale che non fa riferimento ai modelli d’oltre oceano o ai cantautori francofoni: la sua cultura è quella mediterranea del cantastorie. Quando si esibisce fonde sempre i suoi due grandi amori, teatro e musica. Artista a tutto tondo tra i più prolifici. Compositore, cantante, attore di teatro e cinema, Modugno è ammirato da intellettuali, artisti e colleghi. Anticipa di vent’anni quello che sarà codificato come “teatro canzone”. Anticipa il recupero della musica etnica e il movimento di riproposta della taranta e della pizzica nonché il ricorso a vari dialetti per fini espressivi. Anticipa le canzoni nelle quali protagonisti sono gli ultimi, i deboli: gli scemi del villaggio, i suicidi, minatori e pescatori, i poveri. Anticipa i temi della Natura e degli animali.
Enzo Biagi scrisse: “Modugno ha fatto, per la diffusione della nostra lingua, un’opera degna della Società Dante Alighieri. Tutto ciò che egli fa è tanto italiano: italiano è il suo aspetto, italiana la sua ispirazione. Chioma e sospiri sono italiani, gesti e sgomenti sono italiani: esasperati, scatenati, eccessivi, dilaganti. Modugno non appare sul teleschermo, lo occupa; non canta i suoi motivi, li impone; non vi invita ad ascoltarlo, ve lo ordina. Ve lo ordina con i capelli, gli occhi, i baffi, le mani: è fortissimo e prepotente”.
5 settembre – Cortile della Biblioteca Oliveriana
Vapeurs de Son. Una serata musicale alla corte di Napoleone
Concerto per corno naturale, arpa e voce recitante sui testi tratti dai “Mémoires de Madame de Rémusat”
Luca Delpriore – Corno
Paola Perrucci – arpa
Lucia Ferrati – voce recitante
Il concerto Vapeurs de son, per voce recitante, arpa e corno, intende ripercorrere la parabola storica di Napoleone, dai suoi trionfi da generale all’assassinio del duca d’Enghien, avvenuto poco prima dell’incoronazione, primo segnale di un opportunismo cinico che colpì negativamente lo stesso Beethoven.
Madame de Rémusat, dama d’onore di Giuseppina e ben vista da Napoleone, annotò la vita di corte con sguardo profondo e disincantato. Dai suoi mémoires è tratto il monologo, che è incorniciato da esecuzioni che settimanalmente venivano eseguite alla Malmaison, la prima residenza di Napoleone e Josephine, e in seguito, dopo il divorzio, rifugio dell’Imperatrice.
Il duo corno-arpa era infatti onnipresente in tutte le serate musicali grazie alla presenza di due interpreti eccezionali, Frédéric Duvernoy e François-Joseph Naderman, veri e propri divi del panorama musicale parigino, entrambi compositori e perfezionatori della tecnica dei rispettivi strumenti.
L’utilizzo di strumenti d’epoca vuole rendere in modo più realistico e suggestivo la ricostruzione storica.

Ingresso gratuito con posti limitati nel rispetto delle disposizioni di legge per il contenimento della diffusione del Covid 19
L’iniziativa è promossa dall’Ente Olivieri – Biblioteca e Musei Oliveriani di Pesaro in collaborazione con l’Associazione “Amici della Biblioteca Oliveriana”, Società pesarese di stodi storici e Musicae Amoeni Loci e gode del patrocinio di Provincia di Pesaro e Urbino, Comune di Pesaro e Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro.
Info: Biblioteca Oliveriana Pesaro, tel. 0721.33344; email: ente.olivieri@oliveriana.pu.it ;
sito: www.oliveriana.pu.it