Amministrazione Trasparente
Ente Olivieri
La preziosa collezione di avori oliveriana è conservata nella Sala dello Zodiaco della Biblioteca, e vanta esemplari appartenenti ad un periodo che va dall’XI al XV secolo d. C.
L’avorio, usato già nell’antico Oriente asiatico, in Egitto e nel mondo miceneo con fini magico-religiosi, per uso quotidiano e per ornamento, trovò ampia diffusione nel mondo greco-romano e particolare favore dopo l’avvento del Cristianesimo, in Occidente e in Oriente; dopo un periodo di stasi, l’arte eburnea raggiunse l’apogeo tra la metà del XIII e del XIV secolo, grazie alla grande disponibilità di materia prima.
Numerosi centri fiorirono dapprima in Germania, in Inghilterra e in Spagna ma, allo scadere del XIV secolo, la lavorazione dell’avorio e del più economico osso ricevette un grande impulso in Italia: l’atelier che si affermò con maggiore originalità nell’arte dell’intaglio di tali materiali fu la cosiddetta Bottega degli Embriachi (o degli Ubriachi), attiva a Firenze intorno al 1390, e successivamente a Venezia tra il 1392 e il 1395.
La “storia” dell’avorio continua poi nei secoli successivi, sino ai giorni nostri, con oggetti sacri e profani, prediletto per la facilità di lavorazione e per la possibilità di ottenere forti effetti pittorici, giochi chiaroscurali capaci da rendere anche i tratti emozionali e umani dei soggetti ritratti.
Giugno - Settembre
Da giovedì a domenica e festivi 16:00-19:00
Ottobre - Maggio
Da giovedì a domenica e festivi 15:30-18.30
(escluso il 25 dicembre)