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Giulio Perticari

Giulio Perticari (1779-1822)

Giulio Perticari, che dà il nome alla terza sala di lettura della Biblioteca Oliveriana, nacque a Savignano sul Rubicone il 15 agosto 1779, primogenito del conte Andrea e della contessa Anna Cassi; dal matrimonio nacquero anche Giuseppe, Gordiano e Violante. Dal 1755 la famiglia paterna aveva cittadinanza pesarese. 

Giulio Perticari morì, in circostanze  all’epoca ritenute sospette, il 26 Giugno 1822 nel suo Palazzo di San Costanzo. La giovane moglie, Costanza Monti, figlia del celebre letterato Vincenzo Monti, sposata nel 1812, venne accusata di veneficio e cacciata dalle proprietà del marito senza neanche aver diritto all’anno di vedovanza.

Nel 1823, nella Storia della malattia per la quale morì il conte G. Perticari, il medico che visitò troppo tardi il Perticari chiarì che la morte era dovuta a un cancro al fegato, ma il destino di Costanza era ormai segnato dalla malevolenza dei cognati. Morirà, povera e in disgrazia, a Ferrara, accolta dalle Suore Orsoline che ne avevano curato l’educazione di altissimo livello che aveva ricevuto, tanto che anch’essa, come il marito, faceva parte dell’Arcadia.

La morte del Perticari suscitò grande clamore in tutta Italia, dove era ritenuto uno dei migliori letterati e poeti del periodo; persino Stendhal ebbe per lui parole lusinghiere.

Una vita breve, la sua, ma caratterizzata da grandi estremi: amore carnale, patriottico, per l’arte, la letteratura e il teatro si fusero in questo personaggio che ben incarnava gli ideali di quel Romanticismo che prendeva il passo dopo il secolo dei Lumi.

Scrisse di lui Maria Romano: “l’animo del Perticari era un misto di nobili e di bassi sentimenti, di disinteresse e di avarizia, di ardire e di pusillanimità, di amore per la famiglia e di indifferenza, spiegabile solo con la predisposizione alla stranezza, atavica nella famiglia Perticari”.

 Il 16 agosto 1786 ricevette la tonsura, cui rinunciò ben presto, nel 1789; avviato agli studi di diritto a Fano,  li abbandonò per dedicarsi al suo vero interesse, la letteratura, affiancandovi l’impegno civile: dal 1 Giugno 1799 al 14 Giugno 1800 partecipò alla civica magistratura durante il governo provvisorio austriaco, nel 1800 guidò la milizia civica durante l’occupazione francese e sotto la seconda Cisalpina, che nella lettera al cugino Francesco Ciacchi definì una pseudo repubblica; fu comandante della guardia nazionale e commissario di Guerra.

Si impegnò per la costruzione del Teatro del Rubicone, inaugurato nel 1801 con il Saul di Vittorio Alfieri,i n cui recitò da protagonista; sempre nel 1801 con Girolamo Amati e Bartolomeo Borghesi, fondò a Savignano l’Accademia Rubiconia Simpemenia dei Filopatridi, di impronta arcadica, di cui fu primo presidente con il nome arcadico di Alceo Compitano. Intorno al 1820 fu impegnato nella grande discussione della lingua italiana, in cui l’intellettuale pesarese propose una versione aligheriana della lingua, nel rifiuto dei dialetti locali e nella promozione della lingua del Trecento in chiave moderna. Fra i suoi saggi, in riferimento a questo tema, spiccano Dell’amor patrio di Dante Alighieri e del suo libro intorno al volgare eloquio, Degli scrittori del Trecento e de’ loro imitatori e Difesa di Dante.

Coinvolto completamente dal patriottismo, si mise in contatto con gli ambienti carbonari pesaresi e  con alcuni famosi uomini intellettuali di Pesaro. Proprio nella Biblioteca Oliveriana è conservata la maggior parte del suo epistolario. 

Anche gli inediti di Perticari, conservati da Cassi, che poi li cedette solo in parte a Gordiano Perticari, furono al centro di una lunga contesa con Costanza e la famiglia Monti, per poi confluire in parte alla Biblioteca Oliveriana di Pesaro. 

Tra le opere, imprescindibili le antiche raccolte edite a Bologna 1822, Milano 1823, Lugo 1822-23, Bologna 1838-39, Napoli 1861. Tra le opere minori, meritano attenzione la rusticale Cantilena di Menicone Frufolo (Rimini 1816), le indagini su Poliziano, le traduzioni da Petrarca e la biografia di Cola di Rienzo, che il 16 marzo 1818 Perticari scrisse di voler lasciare “a’ miei pronipoti, perché nel 1900 la stampino a Filadelfia, e la intitolino agl’italiani futuri”. (Opere, Napoli 1861, p. 468).

Fonte: Dizionario biografico degli Italiani, Treccani

Annibale Olivieri

Il mecenate fondatore della Biblioteca e dei Musei Oliveriani, Annibale degli Abbati Olivieri nato a Pesaro il 7 giugno 1708

Giambattista Passeri

Giovan Battista Passeri, amatissimo amico di Annibale degli Abbati Olivieri, è uno dei “protagonisti” della Biblioteca Oliveriana

Giulio Perticari

Giulio Perticari, che dà il nome alla terza sala di lettura della Biblioteca Oliveriana, nacque a Savignano il 15 agosto 1779

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